In questa era globale tutto è vicino, ogni vicenda umana non solo può essere vista e ascoltata in tempo reale ma può essere partecipata. Deve toccare la nostra esistenza. La guerra assurda e infernale nel cuore dell’Europa non è una tragedia immane che sta colpendo sorelle e fratelli lontani, smaterializzati dalla rete digitale, ma ha volti e occhi, lacrime e sangue veri, come i nostri. La guerra e le sue conseguenze ci riguardano, incidono a fuoco il nostro cuore.

L’emergenza umanitaria bussa alle nostre case, migliaia di profughi ci chiedono un rifugio e un po’ di umanità. Diverse fraternità della nostra Provincia hanno già accolto famiglie, mamme e bambini nei conventi, offrendo prontamente e generosamente aiuti concreti. E’ questa la Quaresima che ci è chiesto di vivere oggi:  condivisione e partecipazione, dove le rinunce non sono sterili ma finalizzate alla comunione.

Quello che raccoglieremo in questa Quaresima come impegno di carità sarà devoluto per sostenere le nostre fraternità che da diverso tempo accolgono persone bisognose di un tetto e di un ambiente familiare e quelle che si sono attivate per dare ospitalità al popolo ucraino. Non solo, cercheremo di sostenere anche i frati dell’Ucraina che dentro il dramma della guerra stanno continuando ad offrire aiuto e sostegno alle persone che rimangono nella loro terra. Lì i volti e gli occhi, le lacrime e il sangue diventano carne della propria carne.