Il 19 novembre scorso ricorreva la VII Giornata Mondiale dei Poveri che invitava a Non distogliere lo sguardo dal povero (Tb 4,7). Vari impegni pastorali concomitanti hanno consigliato di rimandare il tradizionale incontro-pranzo con i poveri in un tempo più favorevole all’ascolto e al rimanere con loro.

Così, nella Domenica della Parola, 21 gennaio, si è svolto l’incontro fra i Poveri della mensa, i Volontari, la Fraternità OFS, i Giovani di Casa Ain Karim, e i Frati: in tutto più di cento!

Nella mattinata, un incontro semplice con fr. Celestino Pagani, responsabile e coordinatore del servizio della Mensa, per narrare e condividere squarci di vita con   luci e ombre, ma sempre nella fiducia e nella speranza, che si rafforzano ed esprimono nella carità.

Stefania  ha raccontato la sua vicenda di liberazione dalla dipendenza, il desiderio di riabbracciare i figli, di avere finalmente una casa;  Orietta ha parlato della sua fede,  coltivata fin da piccola anche nelle difficoltà familiari della crescita; Maurizio ha testimoniato la sua lotta per recuperare il lavoro; Giordano, per anni ha curato la madre malata; ora, in pensione, serve in mensa e volontario ecologico che incontra i bambini nelle scuole; Barbara è volontaria anche a Spazio 37, il dormitorio; Enza e Lory dell’Ordine Francescano Secolare parlano del servizio in Mensa come di “una esperienza che tutti dovrebbero fare”.

Ognuno ha trovato nel Convento-Santuario Madonna delle Grazie e nella Mensa accoglienza, amicizia, aiuto materiale, possibilità di servizio, crescita umana, relazionale e spirituale.

Dopo la Messa delle 12, si è svolto nel Salone il pranzo, servito anche dai quattro Giovani di Casa Ain Karim, uno spazio di vita e di accoglienza presso il convento, proposta dalla Pastorale Giovanile e Vocazionale. Anche qui un tempo e uno spazio di reciproco ascolto, disposti a lasciarsi evangelizzare dai più piccoli e poveri.

Abbiamo raccolto così l’invito di Gesù in questa domenica speciale: «Rimanete nella mia Parola». Nei racconti di vita ascoltati risuonava in un certo modo la sua Parola: un appello ad un ascolto più attento, a una visione più ampia, ad un impegno sempre più concreto, per rimanere e accompagnare anche oltre l’incontro occasionale.