A Lipsia, ogni lunedì, nella chiesa di San Nicola si celebra da molti anni la Preghiera per la Pace. Si ritrovano i fedeli per chiedere la fine della guerra, oppure pregano per le tante situazioni difficili del mondo, per le persone che si trovano in condizione di disoccupazione.

La Chiesa di san Nicola è un luogo simbolico, perché da qui, il 9 ottobre 1989 partì quella marcia silenziosa dei 70 mila, la più grande manifestazione non organizzata dalla Stato, avvenuta nella Ddr (Repubblica democratica tedesca); fu una manifestazione pacifica: “keine gewalt!”, “non violenza!” chiedevano i manifestanti. La polizia, dopo che per settimane aveva perseguitato picchiando e pedinando le persone che partecipavano alla preghiera non si oppose alla marea di manifestanti, e un mese dopo il Muro crollò.

Il Pastore luterano Christian Führer, parroco di San Nicola a Lipsia, nel novembre del 1981, iniziò con un gruppo di giovani della parrocchia la “Decade per la Pace”: 10 giorni di preghiera per la Pace, come risposta al riarmo delle grandi potenze USA e URSS che pianificavano l’installazione sul suolo europeo dei missili. Ai giovani piacque questo incontro, che offrì loro la possibilità di esprimersi liberamente. La chiesa di San Nicola divenne l’arca in cui la loro ansia di libertà poteva esprimersi e misurarsi con il messaggio di speranza del Vangelo, in pieno contrasto con la violenza e la militarizzazione della società civile della DDR. In questo contesto nacque intorno alla Chiesa di san Nicola il movimento per la Pace che aveva come motto ed emblema il passo biblico del profeta Michea: “Forgiate le spade in vomeri”. Alcuni giovani del movimento per la Pace di Lipsia osservarono che per loro non era sufficiente impegnarsi solo 10 giorni all’anno per la Pace e chiesero di tenere una preghiera settimanale, così dal 20 settembre 1982 ogni lunedì pomeriggio nella Chiesa di san Nicola di Lipsia si tiene una preghiera per la Pace.

Il Pastore luterano Christian Führer continua ad andare per il mondo a portare la testimonianza che nasce da quell’esperienza e ricorda che non bisogna mai dimenticare che la preghiera per la pace parte da un bisogno che riguarda l’uomo. Così dice: “L’elemento comune che rischia di bloccare l’iniziativa dei singoli è la rassegnazione. Allora, occorre infondere coraggio. Ci vuole un terreno comune di partenza per portare avanti le singole azioni. Questo può essere il ‘successo’ delle preghiere: non abbandonare l’uomo ad avere paura. In fondo la Chiesa è stata l’unico spazio libero, dove ci fosse possibilità di espressione in tutta la Ddr. Per questo sono confluite sulla Chiesa le istanze sociali e politiche che non potevano esprimersi altrove”.

Anche la nostra fraternità nel suo piccolo vuole sentirsi parte di questo spirito per diventare un luogo di generazione di “artigiani di pace”. Consapevoli che tutto questo è innanzitutto una trasformazione del cuore, non possiamo che iniziare dalla preghiera. Non in maniera saltuaria, ma continuativa. Pregando con insistenza, senza stancarci per chiedere il dono di cuori capaci di inventare strade di pace. Per questo ci troveremo ogni lunedì, come a Lipsia, alle ore 18.30 nella Chiesa di s. Giacomo (piani di S. Giacomo) per celebrare la Messa secondo il formulario della Preghiera per la Pace. Di volta in volta la celebrazione sarà introdotta da una breve cronaca che presenterà una situazione di guerra nel mondo (molti sono i conflitti e la maggior parte di questi continua nell’indifferenza dei mass media); le preghiere dei fedeli saranno libere in modo da consentire, come nella Chiesa di san Nicola a Lipsia, la libera espressione delle paure, delle preoccupazioni e dei desideri di bene che portiamo nel cuore.