Dopo aver vissuto i primi anni della mia vocazione nella allora Provincia di S. Carlo Borromeo di Milano, assumendo alcuni servizi per la Provincia e contemporaneamente studiando teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 2013 chiesi al Ministro provinciale, fr. Francesco Bravi, di potermi recare a Roma, presso la Pontificia Università Antonianum, per conseguire il dottorato in filosofia.
Fin da subito il Decano di filosofia mi chiese se sarei stato disponibile anche per insegnare, vista la mia preparazione pregressa e i tre anni di insegnamento che già avevo svolto presso il nostro Studio teologico interprovinciale S. Bernardino di Verona. Una volta conseguito il dottorato, nel 2016, terminai di insegnare nello Studio di Verona, e venni chiamato a insegnare anche presso la sede milanese dell’Università Cattolica. Oggi, presso la nostra Università Antonianum insegno metodologia generale e latino, ma soprattutto ciò per cui mi sono specializzato negli anni, cioè storia della filosofia medievale e scolastica francescana presso la facoltà di Filosofia, nonché filosofia e teologia francescana presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Ogni anno, poi, presso il corso di licenza della facoltà di Filosofia, tengo un corso monografico sul pensiero di Giovanni Duns Scoto.
L’insegnamento, pertanto, è la mia prima missione.
Insegnare è una delle più belle forme di amore, che mi mette in relazione con tantissimi giovani, religiosi, religiose, uomini e donne che incontro nelle varie sedi accademiche dove ho insegnato e insegno.
Considero un privilegio bellissimo poter condividere la conoscenza dei grandi pensatori della nostra tradizione filosofica e teologica, da Alessandro di Hales a Guglielmo di Ockham, passando attraverso Bonaventura e Giovanni Duns Scoto, e altri, le cui dottrine, sebbene lontane nel tempo, ci restano vicinissime, perché sgorgano dalla medesima sorgente da cui zampilla la nostra vocazione di frati minori.
Insegnare è anche imparare, sempre. Imparare dall’ascolto degli studenti, delle loro domande, delle loro curiosità. Ma occorre anche continuare a imparare nel dialogo con i colleghi e nella lettura delle ricerche più recenti, così come delle fonti, mai sufficientemente conosciute.
Ecco, quindi, il terzo ambito della mia missione, oltre l’insegnamento e la ricerca, che è quello della curatela di miscellanee e della pubblicazione di articoli, saggi e libri. Per me tutto ruota intorno al desiderio di condividere quanto apprendo, perché siamo tutti viandanti in cerca della verità. Siamo ben 170 frati, da ogni parte del mondo, di cui circa 60 della comunità stabile e 110 studenti. Internazionalità significa alterità, con tutte le difficoltà del caso, ma anche con le opportunità e la bellezza del caso.
La struttura a maglie larghe della nostra fraternità, che si prefigge innanzitutto di garantire a studenti e docenti un ambiente favorevole allo studio e alla ricerca, loro prima missione, mi ha fatto crescere nella responsabilità. Laddove il ritmo degli impegni stabiliti dal Guardiano o dal capitolo locale è minimo, aumenta lo spazio dell’iniziativa personale, e quindi, della propria responsabilità nel coltivare la propria vocazione e i legami di fraternità che ci sono essenziali.
Ringrazio il Signore per questa stupenda esperienza che mi sta facendo gustare, e spero che anche altri fratelli della nostra Provincia possano aggiungersi al “piccolo gregge” che vive all’Antonianum!