Mons. ADRIANO TOMASI (PACHI)

(Perù) – 23 gen. ‘23

In Perù dal 1968, 3 anni a Hong Kong per studiare cantonese, in aiuto a un frate vescovo che era a servizio della comunità cinese. Emerito dal compimento degli 80 anni, lavoro alla scuola per cinesi e al centro medico in periferia. Si stima a circa 3 milioni la comunità cinese. Nel 1937 il Perù dichiarò la fine della schiavitù dei neri e servivano braccia per le aziende e la ferrovia per questo venivano i cinesi, era l’epoca della guerra dell’oppio. Il Perù è il 1° produttore di asparagi verdi, mirtilli e fiori; il sottosuolo è ricco di  minerali. Rapporto Stato-Chiesa è buono, c’è rispetto e collaborazione per la pace sociale. Il Perù è grande come estensione e le comunicazioni sono difficili.

Nella nostra scuola ci sono 1.600 studenti, il 40% di origine cinese. Abbiamo relazioni con il governo cinese che manda maestri volontari e maestri locali che vanno in Mongolia e studenti in Cina. Siamo nel periodo delle vacanze estive e speriamo un miglioramento per febbraio, cerchiamo qualche frate che possa aiutare fr. Eduardo, vicario episcopale dei cinesi, che parli bene il cantonese.

Sto bene, diabetico da 20 anni ma con un buon dottore che mi segue. Qui al liceo papa Giovanni ci sono 2 frati in teologia che faranno fraternità con noi 3 frati già presenti. I giovani frati peruviani hanno grande ammirazione per san Francesco, il suo amore alla creazione, ma per loro è difficile il rapporto con la povertà perché vengono da famiglie umili e si trovano ad avere più cose che in famiglia e sentono il dovere di aiutarle.

La gente è molto riconoscente per gli aiuti ricevuti e adesso il liceo aiuta altre scuole.

La Provincia ha dovuto assumere tante opere, ad es. un vicariato nella foresta che era prima dei canadesi, la custodia dei siciliani, unione con l’altra Provincia di origine spagnola con meno frati. Tante presenze con 2-3 frati, alcuni giovani a studiare in Terrasanta o Roma, bisognerà parlare di ridimensionamento, 3 novizi soltanto, ma i frati sono molto amati, basta andare per le strade con il saio, passato glorioso di amore alla croce, al presepio e alla Vergine. 

Sono legato al Cenacolo di Madre Elvira per un aiuto ai ragazzi drogati e i ragazzi di strada; la comunità aveva due belle case; abbiamo 28-30 uomini in un terreno donato alla periferia di Lima e lavorano per cambiare il deserto in oasi; un amico sta mettendo un alveare.

Scuola di Huaycan con 800 studenti, molte famiglie sono alla fame e fanno la “olla comùn”: cioè le donne preparano il cibo per tutti con il raccolto dal mercato ortofrutticolo per 17 mense comuni.

Si fa tanto ma sembra che le cose peggiorino sempre. Ragazzi della scuola che vanno in Canada o US in stage, scuola di robotica, sono eccellenze ma ci allontaniamo dalla maggioranza ad es. le migliaia di ragazzi che in pandemia non avevano la connessione. Abbiamo un buon gruppo di collaboratori laici, che portano avanti i progetti a favore della gente: se il Signore mi chiama ci sarà continuità nei miei collaboratori.