In tante nostre Province storiche troviamo i Musei del nostro passato, che presentano un modo di vivere come frati che non esiste più e che viene fissato in ambienti e oggetti che lo riproducono, spesso in modo idealizzato. Abitualmente non abbiamo invece Musei… del futuro, luoghi nei quali immaginare e sperimentare chi e come saremo nel futuro prossimo.
Il Capitolo generale del 2021 ci ha chiesto di rivedere le principali strutture di governo e di animazione dell’Ordine e abbiamo avviato questo processo. Non possiamo fermarci solo alle strutture di vertice. Abbiamo urgente bisogno di guardare con fede al nostro futuro in un mondo che cambia e ci provoca. Come saremo noi frati minori tra 20-30 anni? Occorre vivere e agire oggi con lo sguardo rivolto al presente verso il futuro.
Come non limitarsi a subire i cambiamenti, ma adoperarsi per accompagnarli e prevenirli? Come avere a cuore le future generazioni di fratelli ai quali consegnare non innanzitutto case e opere molto pesanti da gestire, ma una vita da esprimere in modo oggi comprensibile?
L’Ordine sta cambiando velocemente nei numeri, nella distribuzione dei frati nelle diverse aree geografiche, nelle strutture che riesce a mantenere, come quelle di governo e di animazione che si è dato nel tempo. Per questo non possiamo continuare a mantenere tutta l’impalcatura che la storia ci ha consegnato. Non si tratta appena di ridurre, ma di chiederci ancora una volta chi vogliamo essere oggi per annunciare la speranza del Vangelo.
Da qui siamo chiamati a cercare, discernere e cominciare a vivere qualcosa di nuovo, perché il futuro non ci sorprenda. So bene che è difficile e doloroso congedarsi da un passato che spesso idealizziamo e vorremmo preservare o che ci rassegniamo a veder morire. So anche che sembra più facile dare risposte immediate per suturare la ferita di un mondo che è scomparso e di una novità che ancora non vediamo.
La via è quella di crescere come credenti in cammino, che sanno di non sapere tutto e accettano di imparare ad ascoltare insieme il Signore e i segni dei tempi.
Questo vale, sebbene in modo diverso, in ogni zona dell’Ordine, anche le più giovani.
È in questo quadro che possiamo ripensare le strutture dell’Ordine, la prima delle quali resta la persona di ciascun frate minore, senza la trasformazione del quale nulla cambia. Sarebbe utile avere luoghi che osservano la realtà, studiano e cercano di anticipare il futuro, alla luce del Vangelo e del nostro carisma.
Musei… di futuro! Cominciano ad allestirne qualcuno!