Con il vangelo di questa domenica prosegue l’insegnamento di Gesù nella sinagoga di Cafarnao; un discorso duro che porterà a una crescente tensione all’interno del gruppo dei discepoli, fino all’abbandono del Maestro da parte di tanti loro. Dopo aver introdotto la prospettiva eucaristica che caratterizza tutto il discorso con il riferimento al rendimento di grazie pronunciato da Gesù prima della moltiplicazione dei pani, la folla interviene chiedendo: “Rabbì, quando sei venuto qua?”. Gesù non risponde direttamente ma guida gli interlocutori a compiere un percorso di fede. Non basta vedere i “segni” se non se ne comprende il significato e solo la fede può permettere di cogliere il senso di quanto fatto da Gesù nella moltiplicazione dei pani, una fede che coinvolge tutta la persona. L’opera di Dio è possibile quando l’uomo nella fede si apre alla disponibilità dell’azione di Dio. Credere significa dunque fidarsi, se questo non avviene nessun segno può mai bastare. Nonostante questo a Gesù viene posta la domanda: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo?». Nell’antico testamento, infatti, l’Inviato di Dio si doveva presentare con i “segni” autoritativi della sua missione. Il tono della domanda è al contempo provocatorio e ironico. I discepoli citano a questo punto uno dei segni più eclatanti che Mosè compì davanti al popolo che stava camminando nel deserto: la manna piovuta dal cielo. Gesù, da vero maestro, corregge i suoi discepoli: «Non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero!». Interessante l’affermazione di Gesù: “Il Padre mio vi dà (ora) il pane del cielo, quello vero”. Come un tempo ha dato la manna ai padri, così oggi ancora Dio dà. Due parole semplicissime eppure chiave di volta della rivelazione biblica: Dio non domanda, Dio dà. Dio non pretende, Dio offre. Dio non esige nulla, dona tutto. Ma Dio non dà cose, Egli non può dare nulla di meno di sé stesso e dandoci sé stesso ci dà tutto. Ecco perché non smettiamo mai di chiedere nel Padre Nostro: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” e con san Francesco aggiungiamo: “il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: in memoria, comprensione e reverenza dell’amore che egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì”(Parafrasi del Padre Nostro).