Fin da bambino Gesù avrà osservato qualche esemplare della mia specie custodire con materna sollecitudine i pulcini ed ora usa questa tenera immagine per far comprendere con quanto amore abbia voluto attirare a sé l’umanità sperduta, incontrando però rifiuto e ostilità.

Ora è ben consapevole della sorte che lo attende a Gerusalemme, ma non per questo recede dal suo intento; non ha certo paura come me della volpe, anzi la usa come paragone dispregiativo nei confronti di Erode: non sarà per le trame di questo reuccio sanguinario che egli morirà, ma per compiere il disegno di salvezza del Padre suo.

Forse più tardi questa città santa capirà il senso del tremendo evento che sta preparando, ma intanto subirà le conseguenze del suo rifiuto: lo capisce anche un cervello di gallina.