Nessuno conosce come me il pavimento della zona della sinagoga riservata alle donne,  le stradine del villaggio con sassi e buche, insomma tutto ciò che si trova a livello del suolo. Per diciotto anni ho dovuto guardare solo in basso, ma oggi finalmente posso levare lo sguardo al cielo senza torcere il collo.

Quando Gesù mi ha guarita, non ho potuto fare a meno di lodare Dio a gran voce, e anche tutte le mie conoscenti si sono unite al ringraziamento. Unica nota stonata nella festa è stata la reazione del capo della sinagoga che se l’è presa perché secondo lui le guarigioni non si possono fare di sabato.

Pover’uomo, com’è meschino: Gesù non ha esitato a rinfacciargli la sua ipocrisia, ricordandogli quello che anch’egli fa di sabato. Ora pregherò perché anch’egli sia raddrizzato: nel cuore.