Sembra quasi che Gesù voglia farmi passare per quello che non perdona, mentre lui è sempre disposto a farlo, ma le cose non stanno così, e d’altronde agiamo sempre insieme.
Può capitare che ci si inganni sulla sua divinità quando si presenta con le vesti dimesse di uomo sofferente e umiliato, e in questo caso chi non lo riconosce può essere scusato. Ma quando caparbiamente e con malizia ci si chiude alle opere evidenti che compiamo, trattandolo perfino da indemoniato, allora si rifiuta l’offerta di salvezza da parte di Dio e si sceglie la propria rovina.
Chi invece si fida di me e non ha paura di testimoniare la verità e la giustizia del vangelo anche in un ambiente dove impera tutt’altra mentalità, che può giungere alla derisione e all’ostilità, allora sentirà la forza della mia presenza.