Oggi il maestro ha già parlato di tombe, quando ha paragonato i farisei a sepolcri imbiancati, belli di fuori ma ricettacoli di morte; ora ricorda i monumenti funebri innalzati in memoria dei profeti passati, inascoltati e perseguitati da vivi e adesso onorati da morti, quando non possono più parlare.

Gesù è ben consapevole che ci sarà presto un sepolcro anche per lui, ce lo ha annunciato quando ci siamo messi in cammino per Gerusalemme. La sua morte porterà a compimento tutta la storia degli interventi divini rifiutati dagli uomini, ma ha anche aggiunto che la vicenda avrà un seguito. Quel sepolcro dove lo metteranno non lo terrà prigioniero, dopo tre giorni ne uscirà: come, non l’abbiamo ben capito, ma ha detto che risorgerà. Speriamo!