Ahimè, maestro, hai pienamente ragione: siamo incontentabili. Sono qui in mezzo a questa folla che si accalca attorno a te e anch’io vorrei vedere chissà quali altri prodigi per credere in te.

Abbiamo dimenticato in fretta quel che già hai fatto per malati e ossessi, la tua parola scivola su di noi senza che cambiamo il nostro sentire.

Eppure se l’accogliamo nella nostra vita non lascia nessuno deluso, né chi è alla ricerca di sapienza e di bellezza come la regina di Saba, né chi si rende consapevole delle proprie mancanze e cerca misericordia come i niniviti. Non c’è fame di giustizia e verità che non venga saziata, non c’è peccato così grande che non venga perdonato.

Il primo passo l’hai fatto tu, Signore, per venirci incontro: ora sta a noi ricercarti o lasciarci trovare.