Questa domenica festeggiamo la solennità dei santi Pietro e Paolo apostoli di Cristo, su cui il Signore Gesù ha edificato la sua Chiesa. Alla domanda di Gesù ai discepoli “Voi chi dite che io sia”, la risposta di Pietro “Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente”, Gesù dice che né carne né sangue hanno rivelato questa professione di fede a Pietro, ma il Padre che è nei cieli.
Conosciamo attraverso vari racconti nel vangelo la figura di Pietro, i suoi slanci le sue cadute, il suo pianto di pentimento e il suo essere guida della Chiesa nascente, confermando i suoi fratelli nella fede. Pietro ha fondato la sua vita, il suo essere discepolo, sulla Parola del Signore, è andato oltre sé stesso, oltre la carne e il sangue oltre la sua fragilità rimanendo unito la Signore Gesù, consapevole che poteva amare il Suo Signore e la Chiesa non a partire da sé stesso ma dall’Amore di Gesù che lo ha perdonato e amato incondizionatamente.
Accanto a lui, contempliamo il grande apostolo delle genti, Paolo, che da fiero persecutore della Chiesa, nell’incontro con Gesù sulle strade di Damasco, ha cambiato radicalmente la sua vita, non più impostata sull’osservanza della legge ma sull’accoglienza del dono di Grazia. Quante avventure nella vita di Paolo, quante persecuzioni e pericoli, le lettere che ci ha lasciato sono intrise di Spirito Santo e della sua verace, intrepida e generosa risposta a Colui che gli si era rivelato come “Gesù che tu perseguiti”.
In questa domenica in cui la Chiesa si riconosce fondata sulla testimonianza degli apostoli Pietro e Paolo guardiamo a loro che hanno fondato la loro vita sulla sequela del Signore Gesù fino a dare la propria vita nel martirio per annunciare il Vangelo.
Sorelle Clarisse Monastero Porto Viro