Quando ho sentito che qualcuno si era fatto avanti per togliermi dalla mia posizione scomoda per me e per il mio ospite, mi sono sentita importante: si sono accorti di me, anche se così piccola!
Ma quando ho visto da chi proveniva quell’offerta di aiuto, avrei preferito non mi fosse stata fatta: mi stava di fronte un presuntuoso, convinto di essere esente da difetti e colpe che invece gli piaceva trovare negli altri, non per migliorare l’interlocutore, quanto per sentirsi lui il migliore, facendo piovere dall’alto la sua benevolenza.
Accecato dalla superbia, era un ben misero donatore, un cattivo medico che vuole curare un raffreddore altrui e non si accorge della propria polmonite. Pregherò perché la mite sapienza dello Spirito gli faccia gustare la dolcezza dell’umiltà.