Gesù consegna ai suoi discepoli il vocabolario dell’amore: amare, rimanere, gioia piena…

Siamo già sin d’ora immersi nel suo amore, ma forse non ce ne accorgiamo; spesso preferiamo fuggire, difenderci da un amore tanto grande. La memoria delle ferite stende spesse coltri di polvere sulla gioia che ci è offerta in lui.

La vera medicina è quella di uscire da noi stessi, imparare la reciprocità dell’amore: «Amatevi gli uni gli altri». Sì, perché l’amore scambiato si moltiplica fra le nostre povere mani e può guarire ogni diffidenza, riaccendere la speranza e far ripartire la vita.

Il Signore ci vuole suoi amici, perché sceglie di mettersi alla pari con noi, condivide la nostra avventura umana per sollecitare la nostra libera risposta al suo amore infinito.