Il cielo si apre sotto l’urgenza dell’amore di Dio. Quella voce è per lui, per Gesù: pur essendo il Figlio, aveva bisogno di sentirselo dire che è un amato, l’amato.

Anche io ho bisogno di sentirmelo dire che sono amato. Che c’è un disegno di Dio scritto in me. Che c’è il suo sogno impresso nella mia carne. Sei amato! Voce che apre alla fiducia. Un Dio che apre, sempre.

Aprire i cieli dovrebbe diventare la mia passione. Perché ogni volta che ho fatto sentire a qualcuno di essere un buono a nulla, o di non essere all’altezza, o di essere un perduto, con la mia sfiducia ho incupito e chiuso i cieli sopra di lui. I cieli li posso riaprire riconoscendo la dignità di ogni persona, aiutando ognuno a credere alla bontà, all’autenticità, alla bellezza che lo abitano.