Anche noi, cristiani, come i fratelli ebrei, dobbiamo riconoscerci popolo di dura cervice e di corta memoria. Dimentichiamo con placida disinvoltura le parole, i gesti, le promesse del nostro Signore Gesù Cristo.

Non ricordiamo che egli è con noi, tutti i giorni. Non ricordiamo la sua presenza semplice, concreta, operosa, attenta alle cose di ogni giorno. E così, spesso, non sappiamo vederlo, non sappiamo neppure dove cercarlo, né pregarlo. Lo pensiamo lontano, chissà dove… Eppure egli sta, per sempre, fin dall’alba, sulla riva dei nostri giorni.

Nel vangelo di oggi, Gesù chiama i suoi, figlioli: sì, egli ci ha partorito sulla croce nel suo sangue, come ogni madre quando giunge la sua ora.

E una madre può forse dimenticarsi del suo bambino?