La forza della parola è straordinaria! Solo essa può descrivere l’anima e trasformare parole e immagini nello specchio del mistero che ci abita: la relazione con Dio, la venuta del regno.

Lo sposo tarda: questo è il primo elemento della vita e quante volte ne facciamo esperienza! La saggezza sta nell’averne fatto esperienza e nell’agire di conseguenza, perché l’attesa sia vissuta non come un tempo che deve passare (un tempo da ammazzare), ma come tempo in cui far ardere la lampada nel buio della notte. Non c’è nulla di peggio che vivere la notte sprovvisti di luce, che è come essere depositari di una promessa e smettere di attenderla.

Nell’attesa impariamo a conoscere Dio così come siamo conosciuti: la stoltezza è non conoscerlo e non credere che lui ci conosca come lo sposo conosce la sposa.