Ogni ragazza saggia ha preso con sé l’olio più congeniale alla sua personalità.
Edith, che poi sarebbe stata Teresa Benedetta, ha scelto me, l’olio della ricerca tenace e faticosa della verità. Ho alimentato i suoi primi passi quando si è incamminata nei sentieri della filosofia, abbandonando ogni pratica della sua religione ebraica. L’ho sostenuta quando, addentratasi nella corrente fenomenologica, ha scoperto un che di oggettivo di cui mettersi in ascolto, con quell’empatia che cerca di comprendere il vissuto altrui.
Così l’ho aiutata a conoscere Cristo e poi la vita del Carmelo, senza per questo rinnegare le sue radici. E questo l’ha portata a comprendere come al popolo ebreo venisse addossata quella croce che ella stessa poi abbracciò, morendo con loro.
Quel giorno sono diventato luce.