Uno scriba si avvicina a Gesù per una domanda; non con lo scopo di metterlo alla prova o di tendergli un’insidia, come accade altre volte nelle narrazioni evangeliche. La motivazione dello scriba è sincera e c’è in lui una disponibilità all’ascolto e un’apertura al dialogo.

Questo gli permette di riconoscere nelle parole di Gesù la verità: amare Dio, l’unico Signore, con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza e amare il prossimo come se stessi è il comandamento più grande. Gli olocausti e i sacrifici sono inutili se non sono frutto di amore, motivati e orientati dall’amore.

Vivere nell’amore è abitare il regno di Dio, un regno di giustizia e di pace. Gesù riconosce la saggezza dello scriba che sa mettere al primo posto non i precetti della legge, bensì la legge dell’amore.