Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.

Nella Pasqua di Gesù noi abbiamo conosciuto colui che lo ha mandato: il Padre; abbiamo potuto vedere all’opera il suo amore, il suo testardo amore che non si lascia vincere da nessun male. Lo abbiamo conosciuto non a parole, ma nella carne del Figlio.

È solo in forza di questa esperienza che continua ad attraversare la nostra vita che possiamo a nostra volta accogliere le parole dure del vangelo di oggi: il nostro soffrire la persecuzione non sarà sterile, porterà gli stessi frutti della Pasqua di Gesù.

Soltanto così potremo incamminarci, dietro al Signore, sulla via della croce.