Bello entrare nelle case, varcare soglie; non restarsene al di fuori, ma avvicinarsi, bussare, immergendosi dentro quella ferialità che sa di bucato e di cucina. Con la delicatezza di chi si percepisce ospitato dentro un mistero. E proprio per questo ci tiene a salutare bene, quando entra come quando esce.
Nella bibbia «salutare», dal latino salus, non è un semplice fare ciao: contiene una promessa di salute per le relazioni, un germe di pienezza. Maria, salutata dall’angelo, entra da Elisabetta salutandola. Nulla di straordinario, ma questo semplice gesto fa fiorire la gioia e la danza.
Salutare è gesto umano e divino. Salutare è salutare, fa bene alla salvezza mia e dell’altro. E non costa nulla.