Due pensieri ci illuminano davanti a questa parola.

Il primo: non dobbiamo inventarci noi la nostra missione! Ce l’affida il Signore, e ce l’affida a favore di qualcuno: la terra, il mondo, gli abitanti della casa. Non per la nostra realizzazione come se qualcosa, provenendo da fuori di noi, ci gratificasse del potere di dare senso e luce ad altri!

Il secondo: voi siete sale, voi siete luce! È una parola rivelatrice dell’identità che il Signore ci dona. Così facendo ci rende partecipi della sua stessa identità: infatti, chi, se non lui dà sapore a tutto ciò che è terreno e luce all’uomo per comprendere se stesso e gli altri? Inoltre, questa parola ci invita alla gratuità: la luce irradia per natura, il sale sala per essenza. Nessuno dei due opera discriminazioni.