Di fronte alla presenza e alla forza del male non possiamo essere divisi: ci è chiesta una presa di posizione.
Gli esempi offerti da Gesù, l’uomo forte che custodisce la propria casa e lo spirito impuro che esce dall’uomo e quando vi rientra rende la sua condizione peggiore di prima, ci richiamano al fatto che la guarigione e la salvezza non si ottengono affidandosi unicamente alle proprie forze o alla propria volontà, ma chiedono un consapevole cammino di sequela ed affidamento, consci che siamo coinvolti nello stesso combattimento di Cristo contro il male.
Dobbiamo allora spaventarci o rassegnarci? No. Ci sono chiesti, piuttosto, la fiducia e l’abbandono in colui che «ha vinto il mondo», e alla sua opera di salvezza e guarigione voluta dal Padre.