«Il Padre mio agisce anche ora e anche io agisco»: così leggiamo al capitolo quinto del vangelo secondo Giovanni.
Il Figlio opera con il dito di Dio, partecipa all’opera del Padre che è opera di creazione, di liberazione, di salvezza. Sempre Giovanni, al capitolo ottavo, parla del dito che Gesù utilizza per scrivere sulla terra mentre scribi e farisei lo interrogano su una donna sorpresa in adulterio.
Le dita di Dio operano instancabilmente, dal momento della creazione in poi, per guarire, per liberare, per rialzare, per perdonare, per ricomporre, per benedire, per accarezzare.
In questo operare possiamo vedere quel segno dal cielo, continuamente richiesto dalla nostra incredulità, che manifesta la presenza del regno già ora, tra noi.