Leggere questo brano di Marco subito dopo aver ascoltato il racconto del libro della Genesi, ci fa cogliere lo stridore tra le pratiche farisaiche e l’intento originario di Dio.

Dal punto di vista dei Giudei «venuti da Gerusalemme», quindi dal cuore pulsante della religiosità del tempo e del Tempio, occorre rendere a Dio un culto fatto di norme e precetti che garantiscano l’essere a posto nei confronti del Dio della legge. All’origine, invece, Dio crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, cioè in grado di stare davanti a lui faccia a faccia e di fare altrettanto con il fratello: insomma, Dio crea l’uomo capace di amare!

Chiediamo al Signore il dono di un cuore che batta in sintonia con la legge dell’amore, libero da una religiosità che rende schiavi e non figli.