Oggi il vangelo ci dona di vedere Gesù di fronte al mistero del male, sia fisico che spirituale, di quel male che non consente all’uomo di vivere in pienezza e ne svilisce l’esistenza.
Egli guarisce molti, eppure non consente che il suo ministero sia racchiuso nei miracoli che compie: egli va altrove per predicare. Ciò che guarisce e libera l’uomo è l’incontro con la parola, con colui che è la parola. In lui tutta l’esistenza trova il suo senso. Così la suocera di Pietro, letteralmente risorta (il verbo è quella della resurrezione), si mette a servire, a somiglianza di Dio.
Il vero male dell’uomo è quello che gli impedisce di vivere donandosi per amore, lasciandolo ripiegato su stesso. Il Signore libera nell’uomo la capacità di amare.