E così succede che se noi non siamo capaci di vedere la gloria di Dio che si è manifestata qualcun altro, magari pagano, che noi giudichiamo lontanissimo dalla verità di Gesù, se ne accorge prima e se ne rallegra.

E agisce: dà gloria alla parola di Dio, si mette in gioco per mostrare che il suo animo è sta- to trasformato da un evento che trascende del tutto le sue speranze. Non dobbiamo essere invidiosi, ma continuare ad imparare, chiunque sia quello che è più avanti nella fede, anche se non ci saremmo mai aspettati che uno come lui potesse insegnarci qualcosa.

L’umiltà di rimanere disponibili a cogliere i segni di Dio nella vita degli altri è una virtù che dobbiamo coltivare. Tra l’altro ci sarà di grande aiuto per ridimensionarci un po’ e ricondurci alla genuinità della fede condivisa.