Quando Gesù a Cana cambiò l’acqua delle antiche osservanze nel vino nuovo del vangelo andò sul sicuro: le giare erano di pietra, non c’era pericolo che si spaccassero.
Ma quando si tratta di noi otri di pelle, si preoccupa che non siamo lisi o rinsecchiti, ma forti ed elastici, in grado di contenere l’esuberanza del vino novello. Tutto ciò per farvi capire come devono essere i vostri cuori, dove versa la novità dello Spirito se accogliete il suo amore. Cuori miti e coraggiosi, non rinsecchiti da abitudini e pregiudizi, capaci di gesti di rinuncia e di amore non dettati da un’arida osservanza di precetti, ma segni di gratitudine e di condivisione.
Su noi otri di pelle è più facile scrivere che non sulle giare: è su un cuore di carne e non di pietra che si imprime la nuova alleanza!