Come la folla del brano odierno, anche noi andiamo alla ricerca del Signore presentandogli i nostri malati e, insieme, la supplica che sale dal nostro cuore ferito dalle fatiche della vita: sofferenze fisiche o psichiche, famiglie in affanno per legami che si logorano e per l’assenza di sicurezze economiche, giovani in cerca di un senso da dare alla propria vita…

Di fronte a questa marea umana, il Signore Gesù non rimane impassibile, ma anzi ci mostra il volto del Padre e le sue viscere di misericordia, e lo fa come solo lui può fare: «e quanti lo toccavano venivano salvati». Gesù ci salva, non tanto dalla malattia del corpo o dell’anima, ma dalla disperazione, dal sentirci soli in questa valle di lacrime.

Non abbiamo timore di ricorrere a lui, per ritrovare in Dio la nostra speranza!