Non esiste per il cristiano un luogo privato, un luogo di intimità con Dio che escluda gli altri, che per un po’ li «tenga fuori».
La comunione con Dio apre infatti gli orizzonti del cuore e ad entrarvi sono folle intere di persone affamate di vita e di vangelo e non ci si può tirare indietro, perché il tesoro che ci è stato affidato non è per noi, ma è per tutti. I discepoli, sono chiamati a condividere quel pane che è il nutrimento della loro vita, lasciandosi muovere dalla stessa compassione di Gesù, che come un pastore si prende cura delle sue pecore.
Non si tratta di andare lontano: le persone che ci sarà dato di incontrare nei nostri abituali luoghi di vita attendono da noi l’annuncio del regno.