Nazaret, in ebraico: «la fiorita». Fazzolettino di terra ai margini dell’impero romano. Villaggio mai nominato nell’antico testamento; insignificante periferia di Palestina dimenticata dagli uomini, ma non da Dio, che fa fiorire da essa una colorata primavera di vita: Maria.

La piccola Maria, donna innamorata di Giuseppe, di Dio, del quotidiano. Donna che fiorisce nell’ascolto. Che fiorisce nel fare spazio, nel dare alla luce il fiore più bello, Gesù, il più bello tra i figli dell’uomo.

In quella periferia sconosciuta e deprezzata è fiorita la parte migliore dell’umanità; quasi a ricordarmi che il bene e il buono per me sta proprio nelle periferie, fuori dal mio noto, là dove non vorrei andare. Là dove ciò che mi sembra amaro, mi può essere trasformato in dolcezza di anima e di corpo.