Giovanni, il precursore, precede Gesù sulla strada del martirio.
La storia, fatta di intrighi, di compromessi, di ingiustizia, non può accogliere la sua testimonianza, come non accoglierà quella di Gesù. Giovanni non vedrà con i propri occhi il realizzarsi della sua profezia, eppure con la sua vita sperimenta quanto il Signore stesso dovrà affrontare.
L’evangelista Marco ci sta dicendo che così accade anche per il discepolo: chiamato ad essere partecipe delle sofferenze del maestro senza poter vedere nell’immediato gli esiti della propria testimonianza. L’unica differenza è che noi sappiamo che il Signore Gesù ha vinto il male e la morte e noi, in lui, abbiamo già vinto.
Se seminiamo con Cristo, dalla nostra morte nascerà la vita. I martiri di ogni tempo ne sono testimoni.