Ci sono momenti nella vita in cui siamo chiamati, nostro malgrado, a rendere conto (a noi stessi prima di tutto) della nostra amministrazione: quale senso abbiamo dato alla nostra esistenza? Che fare, perché qualcuno ci accolga in casa sua, cioè perché possiamo sentirci veramente amati, al di là del nostro continuo affanno per arricchirci?

L’amministratore scaltro ci indica una via: scopriamo fino a che punto siamo disponibili a lasciare ciò che non è essenziale, per guadagnare ciò che invece realmente conta. E mettiamo in gioco risorse che neppure sapevamo di avere, con una creatività mai conosciuta prima: proprio lì emerge anche la nostra identità più vera.