Confesso che preferirei che i miei raggi non raggiungessero certe persone, lasciandole nel buio pesto, oppure che fossero così forti da mandarle arrosto.
E penso che anche la pioggia si comporterebbe in modo analogo, lasciandole a secco op- pure mitragliandole con la grandine. Ma poi mi ricordo che sono una creatura che, come diceva san Francesco, «porta significazione dell’Altissimo»: e lui è ricco di misericordia, l’unico che conosce quello che c’è nel cuore di ciascuno e che vuole dare anche ai più riottosi la possibilità di liberarsi dalle catene del male per volgersi al bene.
Così continuerò ad essere «bello e radiante cum grande splendore» per tutti, nella speranza che la mia luce sia incentivo a lasciarsi illuminare e convertire da quella luce che non conosce tramonto.