Da questa affermazione ricaviamo alcuni elementi che possono raccontarci qualcosa di come il Signore si relaziona con noi e viceversa.
Gesù fissa lo sguardo su Simon Pietro e lo riconosce subito: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni». Questo ci dice che il Signore è capace di leggere nel cuore, vede da dove veniamo e cosa ci abita.
Ma non si ferma qui, assegna anche un nome nuovo: come a dire che l’incontro con Gesù non lascia indifferenti, contiene la promessa di una trasformazione, di una vita nuova; questo vuol dire che ci viene lasciata la possibilità di aderire o meno a questo invito.
Come vivo l’incontro con il Signore? Con l’apertura al nuovo, al cambiamento, o al contra- rio pretendo che sia Gesù a cambiare nome, al fine di soddisfare le mie esigenze?