Sono sempre toccanti le pagine del Vangelo in cui qualcuno chiede a Gesù la salvezza per un altro.
Questo caso è ancora più toccante, perché colui che prega Gesù è un pagano, un rude soldato, e lo prega per la salute del proprio servo sottolineandone la sofferenza. A modo suo questo centurione ha elaborato una propria teologia, applicando immagini militari a lui note: c’è chi comanda e chi obbedisce, e lui si pone di fronte a Gesù come colui che obbedisce. Obbedisce con fiducia, perché anche lui, quando comanda, sa cosa significa prendersi cura e lo fa con il servo.
Gesù chiama l’attitudine del centurione fede e suggerisce sia sulla stessa linea di quella di Abramo, Isacco e Giacobbe. Non entrerà dunque nella casa del centurione, ma accoglierà lui nella propria casa, alla mensa del suo regno.