«Vieni, e fa’ risplendere il tuo volto su di noi». L’invocazione della venuta del Signore è richiesta incessante di una liberazione, di una guarigione, di una rinascita. È l’invocazione accorata e sempre desiderata dell’avvento del regno che la parola del vangelo rende già ora attuale e presente.
Con la chiamata dei dodici discepoli e il loro invio alle «pecore perdute della casa d’Israele» per predicare, guarire, risuscitare, purificare e scacciare i demoni, diveniamo anche noi i destinatari dello sguardo attento, compassionevole e misericordioso di Gesù che vedendo le folle, ne sente compassione.
Raggiunti e abbracciati dalla tenerezza ricevuta, non tratteniamo per noi questo dono d’amore, ma da veri figli nel Figlio amato diveniamo dispensatori di speranza, di gratuità, di gioia.