Ancora una volta il vangelo, la buona notizia di Gesù, ci mette in guardia dalla tentazione di circoscrivere la conoscenza di Dio negli angusti confini delle nostre opinioni più razionali.

La mancanza di stupore davanti alla realtà e al mistero del volto dell’altro porta facilmente al pregiudizio e alla banalizzazione: questo atteggiamento assolutizza un dettaglio e ne fa la dimostrazione della nostra teoria. I compaesani di Gesù dubitano che uno di loro possa eccellere per sapienza. Anche a noi, spesso, accade così: quando la vita smentisce le nostre convinzioni, quando la familiarità che abbiamo con Dio ci fa esser certi di conoscerlo, dubitiamo che Dio abbia qualcosa a che vedere con quella realtà.

E, invece, la realtà è Cristo!