Due donne, in attesa di due unici figli speciali, si incontrano nella fede e nella gioia. È la festa della visitazione, secondo mistero di gioia del rosario, da contemplare ammirando l’opera di Dio nella storia.

Maria canta il magnificat, entusiasta nella sua giovinezza. Per la sua fede è beata. Elisabetta annuncia la prima beatitudine, che sarà confermata da Gesù stesso.

La fede gioiosa rimarrà sempre in Maria: si affinerà nello scorrere della sua vita accanto a Gesù, diverrà sempre più profonda e raccolta nei travagli, perseverante fino alla risurrezione ed oltre.

Dalla scintilla della fede luminosa scaturisce una gioia umile che non offende il dolore, una gioia buona e mite che trabocca in atti di amore. Il nostro saluto tocca il cuore di chi incontriamo e comunica fede e gioia?