Oggi ci rechiamo al tempio di Gerusalemme, dove il Figlio di Dio, senza chiasso di parole, è presentato al Padre. La salvezza è offerta a Dio da Maria e dal falegname di Nazaret, ed è accolta dallo sguardo profetico di Simeone e dalla incessante preghiera di Anna. In braccio ai genitori, il Salvatore entra nel tempio, del quale un giorno dirà: La mia casa, sarà casa di preghiera per tutti i popoli.
E del suo corpo affermerà che sarà il tempio distrutto, ricostruito in tre giorni. Il mistero del Signore condotto nel tempio non si ferma qui, tra queste possenti mura di pie- tra, profumate d’incenso, ma ci trasporta nella città celeste, dove l’onnipotente e l’agnello sono il vero tempio, dove non ci sarà più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché la gloria di Dio la illumina.
Auguri!