Niente. Non dobbiamo fare niente.
Sono stanco di questa domanda: che cosa devo fare? Domanda che riempie di sensi di colpa, perché non sono mai all’altezza; domanda che porta ansia e basta. È la domanda di quel tale che chiede a Gesù cosa fare per avere la vita piena; poi se ne va triste. È la domanda del Battista, uno stinco di santo, l’uomo del deserto; che però vede Dio come colui che «tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Non è il Dio del vangelo! Il Dio umano non mi chiede nient’altro che essere me stesso. Felice. Non fare niente: se non imparare a non forzare la vita, a lasciarmi incontrare. Gustare. E sorridere stupito per la misericordia che scorre dentro ogni giorno che nasce.