«Beato quel servo che non si inorgoglisce per il bene che il Signore dice e opera per mezzo di lui» ha scritto san Francesco.

Ecco l’umiltà di chi riconosce che ciò che di buono offriamo agli altri germoglia dal bene che Dio ci ha donato. Anzi, è Dio stesso che ci dona anche le occasioni e l’impegno per fare e dire il bene. Non possiamo gloriarci di niente perché niente ci appartiene, ma tutto ci è stato affidato, diciamo così, in gestione.

Colui che svelerà le intenzioni dei cuori saprà svelare anche il bene che abbiamo compiuto come buoni amministratori di una ricchezza che non ci appartiene.

Dobbiamo vigilare per compiere a tempo opportuno il bene che ci è stato affidato senza la pretesa di avere qualche riconoscimento qui in terra e qualche merito davanti a Dio.