Nessun profeta è accolto bene nella sua casa.

Non è facile accettare che un falegname qualunque, un operaio di fabbrica, una mamma di famiglia, un artigiano, un contadino che gira la terra pretenda di parlare da profeta. Con una profezia laica, quotidiana, che si muove tra vanghe, pentole di casa e arnesi da bottega. Da dove gli viene questa sapienza? Come gli abitanti di Nazaret, anche io sono di quella generazione che spreca i suoi profeti. Spesso livello tutto verso il basso: è solo un falegname, lo conosco bene, conosco i suoi difetti. Ma l’uomo non è il suo lavoro, o i problemi della sua famiglia: la nostra origine è oltre noi, abbiamo radici di cielo.

Scandalizza l’umanità di Gesù, la prossimità di Dio. Eppure è proprio questa la buona notizia del vangelo: Dio ha un volto d’uomo.