Caro Tommaso chissà quanta delusione avevi in cuore; l’avevi seguito entusiasta, avevi lasciato tutto per seguire avventura, avevi fiducia piena in lui, pendevi dalle sue labbra. Poi tutto si è dissolto: lui morto, gli amici dispersi.

Abbiamo visto il Signore! Non ci credevi più. Ci speravi, in fondo al cuore, nel posto più segreto, e sei rimasto. Hai avuto ragione.

Un gigante d’amore e di fede Tommaso, chiamato Dìdimo, gemello. Vorrei davvero esserti gemella, non fuggire dal centro del mio cuore che alterna luce e buio, fede e sconforto, ma restare, sperare contro ogni speranza, rinnovare l’amore ad ogni costo. Perché infine, Tommaso, hai risentito la sua voce che ti ha ridato pace, hai di nuovo abbracciato il tuo Signore ed è stato per sempre.