Se la chiamata alla fede è personale, il mandato a vivere e testimoniare la gratuità del dono ricevuto non può che avvenire attraverso l’espressione della fraternità.

Gesù invia a due a due per un mandato di liberazione, di guarigione, di compassione. L’invito che oggi accogliamo è ciò che sta a monte di ogni testimonianza: vivere con responsabilità l’essere figli di uno stesso Padre e scoprire il vincolo di fraternità che ci lega inscindibilmente l’uno all’altro ancor prima di proclamare il vangelo.

Essere fratelli, scoprire la profondità e la grazia di appartenerci, di condividere l’avventura della vita, di sentirci tutti sulla stesa barca, eredi di una stessa promessa… È restituzione di quella benedizione che scende dal Padre e ci plasma in un unico corpo.