Il tempo di avvento si apre con una scansione assai tesa del verbo vegliare: quattro volte nelle poche righe del vangelo di oggi: vegliate! vegliate! vegliate!
E perché dovremmo vegliare? Chi aspettiamo? Il ritorno del padrone di casa, annunciato da Gesù. Ma per noi è questo il punto debole: non ci manca l’energia per vegliare, ci manca il desiderio della sua venuta. Se vuol tornare, faccia pure, ma non interferisca con i nostri impegni: stiamo instaurando il suo regno, siamo al lavoro, insonni, per questo. La pagina del vangelo di oggi è così destabilizzante che ci imbarazza, anche se il padrone di casa lo amiamo davvero.
Cosa dunque vuole da noi? Forse un po’ di senso dell’umorismo in tanto impegno. O la preghiera assidua: venga il tuo regno! O vedere i nostri volti accesi di desiderio.