È questione di ipocrisia. Certo che ci sentiamo in comunione col Signore: lo amiamo da tanto tempo, non perdiamo una messa e preghiamo con fervore.

Ma forse non basta: l’apostolo dice che se camminiamo nel peccato, nell’ignoranza voluta su quale sia la volontà di Dio per la nostra vita, è inutile che ci sentiamo a posto. Mentiamo a noi stessi, prima che a lui o ai fratelli. Facciamo a Dio una cattiva pubblicità perché gli altri vedono quanto siamo contraddittori e ne rimangono scandalizzati. Il danno è grave, per noi e per la comunità intera.

Dobbiamo vigilare molto sulla coerenza tra le nostre parole e i nostri passi; è un debito d’amore e una responsabilità, quella di sostenere la fede di tutti.