Se non fosse domenica, il brano del vangelo racconterebbe il mio martirio, dove ci sono personaggi che forniscono esempi di cuori malati.
Come sfondo ci sono alti funzionari della corte e gli invitati di riguardo, pieni di sé e servili adulatori del re. Erode dal canto suo fa sfoggio di stoltezza con un giuramento da cui in seguito non si tira indietro per viltà e per un falso punto d’onore. C’è la svampita danzatrice che agisce come un burattino manovrato dalla madre e che non si rende conto della malvagità della sua richiesta. E infine c’è Erodiade, l’adultera piena di rancore verso di me, che perfidamente sfrutta la dabbenaggine di Erode per farmi tagliare la testa.
Tanti cuori diversi, coalizzati per il male, ma così si è realizzato il mio desiderio di diminuire per far posto al Cristo.