Non credo che il Padre abbia suggerito a Gesù i nomi da scegliere e Gesù sia sceso con l’elenco in mano.

Mi piace pensare che il tempo di silenzio e preghiera sia servito a Gesù per liberarsi dalle tante sollecitazioni e dalle tante chiacchiere della giornata. Solo così ha potuto rivolgersi a Dio chiedendo l’aiuto necessario per una scelta tanto importante.

La tranquillità nella scelta è nata proprio dall’essersi affidato al Padre che tutto e tutti gli ha affidato: «Erano tuoi e li hai dati a me», dirà Gesù nell’ultima cena. Glieli ha dati prima nella preghiera e poi in quello sguardo particolare che ha svelato che quei dodici erano quelli adatti per la missione che il Padre ha affidato al Figlio e che i dodici ricevono come eredità dal maestro.